mercoledì 13 novembre 2013

ADORAZIONE  EUCARISTICA

 

"Resta con noi, Signore, perchè si fa sera"

Guida: All’inizio di questa Adorazione Eucaristica rinnoviamo la decisione di appartenere totalmente a Gesù, di amarlo con tutto il cuore, di donare la vita per i fratelli come Lui l’ha donata.

Preghiamo insieme:

Signore Gesù,
noi crediamo con tutto il cuore
che tu sei realmente presente
nella Santa Eucaristia.
Davanti a Te,
prima di iniziare l’Adorazione,
rinnoviamo la scelta di
appartenere unicamente
e totalmente aTe:

“Nella vita e nella morte,
tutto tuo, Gesù,
mediante l’Immacolata,
per pregare come tu hai pregato,
per amare come tu hai amato,
per perdonare come tu hai perdonato,
per vivere come tu hai vissuto,
per morire come tu  sei morto,
per risorgere come tu sei risorto.
A lode e gloria di Dio Padre,
e del Figlio e dello Spirito Santo.”



Canto:  ALLELUIA n. 1   
Lettura Evangelica   (Lc  24,13-35)

G. – Ascoltiamo la Parola del Signore dal Vangelo secondo Luca.

SAC.: In quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus e conversavano di tutto quello che era accaduto.
Niepolomice ( Polonia). Altare SS.Sacramento ( Chiesa di San. Carlo)
Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.
Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».
Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.                                   
Parola del Signore   
« Spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui » 

L.1 Il racconto dell'apparizione di Gesù risorto ai due discepoli di Emmaus ci aiuta a mettere a fuoco un primo aspetto del mistero eucaristico, che deve essere sempre presente nella devozione del Popolo di Dio: l'Eucaristia mistero di luce! In che senso può dirsi questo, e quali sono le implicazioni che ne derivano per la spiritualità e per la vita cristiana?
L.2 Gesù ha qualificato se stesso come «luce del mondo» (Gv 8,12), e questa sua proprietà è ben posta in evidenza da quei momenti della sua vita, come la Trasfigurazione e la Risurrezione, nei quali la sua gloria divina chiaramente rifulge. Nell'Eucaristia invece la gloria di Cristo è velata. Il Sacramento eucaristico è «mysterium fidei» per eccellenza. Tuttavia, proprio attraverso il mistero del suo totale nascondimento, Cristo si fa mistero di luce, grazie al quale il credente è introdotto nelle profondità della vita divina. […]
L.3 Nel racconto dei discepoli di Emmaus Cristo stesso interviene per mostrare, «cominciando da Mosé e da tutti i profeti», come «tutte le Scritture» portassero al mistero della sua persona (cfr. Lc 24, 27). Le sue parole fanno «ardere» i cuori dei discepoli, li sottraggono all'oscurità della tristezza e della disperazione, suscitano in essi il desiderio di rimanere con Lui: «Resta con noi, Signore» (cfr. Lc 24,29).
(Giovanni Paolo II, “Mane nobiscum Domine”)

Invocazioni

Guida: Ad ogni invocazione rispondiamo:
ILLUMINA LA NOSTRA VITA

Gesù, figlio diletto del Padre,
Gesù, figlio della Vergine Maria,
Gesù, nato per la nostra salvezza,
Gesù, luce delle genti,
Gesù, battezzato nel Giordano,
Gesù, consacrato dallo Spirito,
Gesù, inviato dal Padre,
Gesù, maestro di verità,
Gesù, guaritore degli infermi,
Gesù, consolazione degli afflitti,
Gesù, misericordia dei peccatori,

Canto: OGNI MIA PAROLA  n.21
« Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero nello spezzare il pane » 

L.4 È significativo che i due discepoli di Emmaus, convenientemente preparati dalle parole del Signore, lo abbiano riconosciuto mentre stavano a mensa nel gesto semplice della «frazione del pane». Una volta che le menti sono illuminate e i cuori riscaldati, i segni «parlano». L'Eucaristia si svolge tutta nel contesto dinamico di segni che recano in sé un denso e luminoso messaggio. È attraverso i segni che il mistero in qualche modo si apre agli occhi del credente. (…)
L.5 L'Eucaristia è nata, la sera del Giovedì Santo, nel contesto della cena pasquale. Essa pertanto porta inscritto nella sua struttura il senso della convivialità:
Non si può tuttavia dimenticare che il convito eucaristico ha anche un senso profondamente e primariamente sacrificale. In esso Cristo ripresenta a noi il sacrificio attuato una volta per tutte sul Golgota. Pur essendo presente in esso da risorto, Egli porta i segni della sua passione, di cui ogni Santa Messa è «memoriale», come la Liturgia ci ricorda con l'acclamazione dopo la consacrazione: «Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione...».
(Giovanni Paolo II, “Mane nobiscum Domine”)

Invocazioni

Guida: La Chiesa ha ricevuto l’Eucaristia da Cristo suo Signore come il dono per eccellenza.

Ad ogni invocazione rispondiamo:
NOI TI ADORIAMO, SIGNORE GESÙ.

Cristo, pane che dà la vita al mondo,
Cristo, pane della condivisione e dell’amore,
Cristo, pane che sazia la fame dell’uomo,
Cristo, pane che ci raccoglie nell’unità,
Cristo, pane che toglie il peccato del mondo,
Cristo, pane che vince il dolore e la morte,
Cristo, pane che sostiene il nostro cammino,
Cristo, pane che fa pregustare il banchetto del cielo,  
Cristo, pane che dona all’uomo la salvezza,

Canto  PANE DEL CIELO  n.15
« Partirono senza indugio. Poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane »
  
L.6 I due discepoli di Emmaus, dopo aver riconosciuto il Signore, «partirono senza indugio» (Lc 24,33), per comunicare ciò che avevano visto e udito. Quando si è fatta vera esperienza del Risorto, nutrendosi del suo corpo e del suo sangue, non si può tenere solo per sé la gioia provata. L'incontro con Cristo, continuamente approfondito nell'intimità eucaristica, suscita nella Chiesa e in ciascun cristiano l'urgenza di testimoniare e di evangelizzare. […]
L.7 «Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga» (1Cor 11,26). L'Apostolo pone in stretta relazione tra loro il convito e l'annuncio: entrare in comunione con Cristo nel memoriale della Pasqua significa, nello stesso tempo, sperimentare il dovere di farsi missionari dell'evento che quel rito attualizza. Il congedo alla fine di ogni Messa costituisce una consegna, che spinge il cristiano all'impegno per la propagazione del Vangelo e la animazione cristiana della società.
(Giovanni Paolo II, “Mane nobiscum Domine”)


Invocazioni
Guida: Ad ogni invocazione rispondiamo:
SOSTIENI, SIGNORE IL NOSTRO CAMMINO.

·    Quando ci sentiamo traditi nei nostri affetti più cari.

·    Quando cadiamo nella rassegnazione di fronte alla prepotenza.

·      Quando ci assale la paura di fronte al dolore e alla morte.

·      Quando non siamo più capaci di attendere nella pazienza.

·      Quando avvertiamo la minaccia dell’odio e della violenza.

·      Quando non riusciamo più a sperare nel domani.


Canto: COME FUOCO VIVO  n. 7
G. Seguendo l’insegnamento del beato Giovanni Paolo II che ci invita a una contemplazione eucaristica, attuata in compagnia e alla scuola di Maria, invochiamo l’aiuto di lei, la donna eucaristica, dicendo:


Maria, donaci un raggio della tua fede,
per adorare Gesù come l’adorasti tu.


·      Maria, nell’Annunciazione, tu hai esercitato la tua fede eucaristica prima che l’Eucarestia fosse istituita: con il tuo Fiat, hai offerto il tuo grembo come dimora del Figlio di Dio fatto uomo.

·      Maria, donna eucaristica, nella visita a Elisabetta, portando nel grembo il Figlio di Dio, tu sei divenuta il suo primo tabernacolo vivente in cui la tua anziana parente può adorarlo.

·      Maria, donna eucaristica, nel Natale di Gesù, hai adorato come Dio il Figlio da te generato.


·      Maria, donna eucaristica, a Cana, con le tue parole fate quello che Gesù vi dirà, tu ci inviti a credere alla potenza della sua Parola, che nella Messa cambia il pane e il vino nel suo Corpo e Sangue.

·      Maria, donna eucaristica tu hai accolto sulle tue ginocchia il Corpo del tuo Figlio offerto in sacrificio, offerta che si ripete in ogni Eucaristia.

G. Animati dallo Spirito del Signore Risorto, Figlio del Padre, qui presente in mezzo a noi nel mistero della sua presenza eucaristica, in lui, per lui e con lui preghiamo con cuore di figli:
Padre Nostro….”

Canto: ECCO  IL NOSTRO SI’



domenica 20 ottobre 2013

IN PREGHIERA
CON
 GIOVANNI PAOLO II




Rosario, vincolo d'amore  

O Rosario benedetto di Maria,
catena dolce che ci rannodi a Dio,
vincolo d'amore che ci unisci agli Angeli.
Torre di salvezza negli assalti dell'Inferno.
Porto sicuro nel comune naufragio,
noi non ti lasceremo mai più.
Tu ci sarai conforto nell'ora dell'agonia,
a te l'ultimo bacio della vita che si spegne.
E l'ultimo accento delle nostre labbra
sarà il nome tuo soave,
o Madre nostra cara,
o Rifugio dei peccatori,
o Sovrana consolatrice dei mesti.
Sii ovunque benedetta,
oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen.




I Mistero Glorioso: la Risurrezione di Gesù.

Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa... L'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E' risorto, come aveva detto».  Mt 28,1-6

“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”


Gesù sa cosa c’è dentro al nostro cuore, conosce al nostra inquietudine e ha la risposta al nostro bisogno più intimo. Se lasciamo che parli al nostro cuore potremo ascoltare parole di vita eterna, che parlano di una gioia che non finisce, che non ha alcun limite, che vince anche la morte. Fa’ o Signore che non ci nascondiamo dietro ai nostri limiti, dietro alle nostre piccole sicurezze, donaci l’umiltà per affidarci sempre di più a Te, per lanciarci anche se a volte ci sentiamo senza “paracadute”, perché Tu non ci chiedi nulla che non siamo capaci di fare e ci doni lungo il cammino la forza e la compagnia per andare sempre più avanti.

II Mistero Glorioso:      l’Ascensione di Gesù al Cielo.

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: «perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». Dicendo questo mostrò loro le mani e i piedi. ... Poi li condusse fuori Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. (Lc 24,36-51)

“Giovani di ogni continente, non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio! Siate contemplativi ed amanti della preghiera; coerenti con la vostra fede e generosi nel servizio ai fratelli, membra attive della Chiesa ed artefici di pace”

Gesù sale al cielo, prepara accanto a Lui un posto per noi. Aiutaci Signore a riconoscere la via che conduce a quel posto, a non smarrirci lungo il cammino e a non pensare che la santità sia una meta irraggiungibile. Attingendo forza dai sacramenti e dall’ascolto della Parola possiamo anche noi tendere alla santità, fatta non di statue, ma di prese di posizione, di progetti di vita, di scelte e di fatti concreti e possiamo assaporare fin d’ora il “centuplo quaggiù”. Se ci lasciamo guidare dalla Tua presenza nella nostra storia non possiamo perderci: hai posto accanto a noi una guida sicura e la comunità, che ci aiutano a fare memoria continuamente del tuo amore per noi e a rialzarci quando siamo in difficoltà.

III Mistero Glorioso: la discesa dello Spirito Santo.

Mentre il giorno di pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbattè gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava  loro il potere di esprimersi.
(At 2,1-4)

“E’ lo Spirito Santo che sparge i “semi del Verbo” nei vari costumi e culture, disponendo le popolazioni delle più diverse regioni ad accogliere l’annuncio evangelico”

Se l’incontro con Te è un incontro autentico non può morire dentro, ma ci porta ad aprirci al mondo, agli altri anche se sono diversi da noi. La nostra testimonianza vissuta anche se offerta in silenzio può essere più convincente di tante parole. Illumina le nostre scelte e le nostre vite perché siano riflesso di un Amore vissuto in ogni attimo e non di un vuoto conformismo. Lo Spirito ci renda capaci di raggiungere il cuore delle persone che incontriamo perché l’esperienza cristiana che viviamo sia un fatto autentico e tangibile nelle piccole cose quotidiane.
 
IV Mistero Glorioso:
l’assunzione di Maria Vergine al Cielo.

Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. ... Tutto questo hai compiuto con la tua mano, egregie cose hai operato per Israele, di esse Dio si è compiaciuto. Sii sempre benedetta dall'onnipotente Signore. (Gdt 13,18-20; 15,10)

“Maria è colei che conosce più a fondo il mistero della misericordia divina. Ne sa il prezzo, e sa quanto esso sia grande.”

 Lo sguardo materno di Maria ci accompagna nelle nostre giornate, attraverso di Lei giunge a noi l’amore di Gesù in tutta la sua misericordia. In Maria vediamo la dolcezza, la comprensione, la gratuità, la sensibilità di una mamma che guarda tutti i suoi figli e desidera stare accanto ad ognuno di loro. Aiutaci Signore ad amare gli altri come Maria, che rinnova il suo sì in ogni gesto senza tante parole, alza il nostro sguardo perché possa accadere di noi secondo la Tua parola e non secondo la nostra miseria. 

V Mistero Glorioso: l’incoronazione di Maria Vergine.
Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. (Ap 12,1) 

“Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male. Il male non si sconfigge con il male: su quella strada, infatti, anziché vincere il male, ci si fa vincere dal male.”

Maria, regina della pace, possa guidarci ed essere per noi l’esempio di come vincere il male con il bene. Come Maria aiutaci ad essere uomini e donne di pace nella vita di tutti i giorni, sveglia le nostre coscienze e non lasciare che diventiamo impassibili di fronte alle storie che incontriamo. Nella vita della comunità fa’ che operiamo attivamente per il bene comune, alzando lo sguardo dalla cerchia ristretta delle nostre famiglie e dei nostri amici. Sostienici perché possiamo essere non solo “cristiani della domenica” ma “di Cristo” in tutte le situazioni che viviamo.

(Le citazioni che seguono la Scrittura sono del Beato Giovanni Paolo II, tratte da discorsi e opere scritte)